Caffini per OPTIMA: le ultime novità per la protezione delle colture
Ottimizzare l’uso di agrofarmaci e rendere la difesa fitosanitaria delle coltivazioni più sostenibile sono solo due degli aspetti maggiormente discussi all’interno del settore agricolo. Ad oggi, quando una nuova tecnologia nasce in risposta a un’esigenza di produttività, questa deve necessariamente garantire un funzionamento capace di combinare notevoli performance di lavorazione a un carattere green e smart delle stesse.
In questa breve guida, Caffini ti condurrà alla scoperta dei rivoluzionari macchinari per la diffusione dei prodotti fitosanitari correlati al progetto OPTIMA, di cui l’azienda è orgogliosamente partner.
Sviluppo di tecnologie adatte a ogni coltivazione: ecco la missione di OPTIMA
Il progetto OPTIMA, facente parte del programma europeo Horizon 2020, è un consorzio composto da 8 università europee, 3 centri di ricerca e 2 produttori, tra cui Caffini, che si impegna nella progettazione, realizzazione e implementazione di sistemi innovativi in grado di ottenere una migliore gestione dei prodotti fitosanitari. In particolare, il consorzio si è concentrato sullo sviluppo di macchine per la protezione di vigneti, meleti e coltivazioni di carote in pieno campo.
L’obbiettivo finale è fare in modo che, grazie all’utilizzo di questi macchinari innovativi, sia ridotta la quantità di agrofarmaci impiegata nelle produzioni agricole in tutta Europa.
I sistemi avanguardistici che rientrano all’interno del progetto OPTIMA consentono di diagnosticare anticipatamente eventuali malattie delle colture, capire il grado di serietà dell’infezione identificata e individuare soluzioni che garantiscano una distribuzione del prodotto fitosanitario precisa e sicura.
OPTIMA si occuperà poi di testare sul campo le reali funzionalità delle tecnologie sviluppate per confermare possibili gap tra i risultati ottenuti e quelli previsti. In tal modo, chi utilizzerà i macchinari presentati avrà a disposizione sistemi che consentono di ottenere un miglior controllo della deriva. Una scorretta distribuzione dei fitosanitari si manifesta nel momento in cui il prodotto, non colpendo direttamente il bersaglio, si disperde nell’ambiente causandone un incremento del livello di inquinamento. Non a caso, la questione del contenimento della deriva, ad oggi, è uno dei fenomeni che interessa maggiormente la popolazione.
In prima battuta le problematiche relative al contenimento della deriva riguardano certamente la salute del pianeta e delle persone che lo abitano. Esso, tuttavia, pesa notevolmente anche sui costi che un’azienda deve sostenere. È risaputo che i prodotti fitosanitari siano molto costosi, dunque, se essi non vengono spruzzati correttamente sulla coltura si rischia di sprecarli inutilmente nell’ambiente.
L’innovativa barra irroratrice per le colture in pieno campo firmata Caffini
L’approccio green di Caffini si sposa perfettamente con il progetto OPTIMA. L’urgenza di mettere a punto delle nuove soluzione sostenibili e maggiormente orientate alla salvaguardia del nostro ecosistema ha guidato Caffini alla scelta consapevole di promuovere attivamente l’importante missione che OPTIMA intende realizzare.
L’intero progetto OPTIMA è stato diviso in nove work package, ognuno con un obiettivo specifico e avente un differente capofila, uno per ogni università coinvolta. Per ogni pacchetto di lavoro è stabilito un obbiettivo specifico e l’insieme delle attività da compiere per riuscire a raggiungerlo con successo.
Caffini è impegnata principalmente sul fronte dello sviluppo di soluzioni in grado di migliorare il lavoro che quotidianamente si svolge all’interno di un’azienda agricola, senza dimenticare che ogni macchina realizzata dovrà rispondere a requisiti quali la sicurezza degli operatori che la utilizzano e la tutela dell’ambiente.
L’azienda è coinvolta in ben cinque work package dei nove esistenti: a dimostrazione di quanto essa sia sensibile alle attuali tematiche che riguardano l’agricoltura, soprattutto in relazione agli effetti che essa è in grado di generare nell’ecosistema.
Prestige: il nuovo polverizzatore per il trattamento delle carote
Innanzitutto, il contributo che Caffini conferisce al progetto si riflette nel prototipo di barra irroratrice sviluppato per le colture di carote. In realtà, la macchina con barre può essere tranquillamente utilizzata per qualunque tipologia di coltivazione a campo aperto che presenti una disposizione in baule.
L’innovativa barra presenta, infatti, una soluzione prima nel suo genere: la regolazione della distanza tra gli ugelli. In un polverizzatore tradizionale, la distanza degli ugelli è fissa a 50 cm. Questo comporta, in situazioni di coltivazione a baula, di spandere il prodotto anche tra le tracce incolte, sprecando prodotto ed inquinando inutilmente il terreno. Con il nuovo progetto, Caffini presenta una disposizione di 4 ugelli per baula, la cui distanza può variare, in funzione dell’epoca vegetativa del raccolto, da un minimo di 30 cm ad un massimo di 65 cm.
Con questa soluzione viene innanzitutto diminuito il numero di ugelli, passando dai 42 cm di una barra tradizionale da 21 m, necessaria solitamente per coprire 9 baule, ai 4x9=36 ugelli della versione proposta, con una diminuzione del 19% del prodotto utilizzato. Inoltre, grazie a questa miglior distribuzione spaziale degli ugelli, migliora la copertura del prodotto sulla vegetazione.
A questa importantissima innovazione, è stato associato l’uso di ugelli PWM, che permettono, grazie ad una vibrazione costante dell’erogazione, di variare in modo controllato il volume del liquido in uscita. Grazie al loro utilizzo, è possibile variare, ugello per ugello, la quantità di prodotto da spruzzare, in funzione di una mappa di prescrizione precedentemente pianificata. Così facendo, viene spruzzata solamente la quantità di prodotto strettamente necessaria punto per punto, diminuendo ulteriormente la quantità di prodotto necessaria.
Infine, il polverizzatore è stato dotato di un motore elettrico anziché il tradizionale motore idraulico. Questo permette, grazie alla sua maggiore efficienza, un minor consumo di carburante a parità di volume d’aria richiesto e, soprattutto, non essendo coinvolto l’olio, si evitano spargimenti locali tipici delle rotture di questa tecnologia, aumentando così ancor di più l’impatto green della macchina.
Smart synthesis: il nuovo atomizzatore per la cura e il benessere del vigneto
Grazie all’esperienza derivante da quasi un secolo di attività nella produzione di macchine per la difesa delle colture, Caffini ha sviluppato lo Smart Synthesis. Si tratta di un modello di atomizzatore innovativo: una soluzione in grado di accrescere le performance del già noto e apprezzato modello base Synthesis.
La più grande novità introdotta da Caffini riguarda l’adozione di una trazione elettrica per l’elica del ventilatore anziché la classica trasmissione meccanica. Questa soluzione innovativa permette di variare, in modo indipendente dai giri del motore, la velocità dell’elica, consentendo così l’adozione di un’altra tecnologia che, tramite appositi sensori ad ultrasuoni posti sulla parte anteriore dello sprayer, riesce a calcolare la densità fogliare e assegnare un punteggio da 1 a 10. In questo modo, la macchina imposta il corretto numero di giri dell’elica per ottenere un flusso d’aria adeguato, così da garantire un deposito del prodotto efficace, portando così al minimo la deriva. L’effetto che si intende ottenere è la limitazione dell’impatto dei prodotti fitosanitari erogati, a beneficio dell’ambiente e della salute di ognuno, senza rinunciare al trattamento ottimale della coltivazione.
Inoltre, dai primi test emerge che questa continua regolazione della velocità dell’elica, anziché averla alla massima velocità come oggi accade, permetta un risparmio di gasolio stimato in circa 24 litri/anno per ettaro trattato.
Così come nel caso della barra irroratrice, gli ugelli erogano il prodotto fitosanitario solo dove serve e nella giusta quantità. Come sempre, la cura minuziosa di ogni dettaglio fa la differenza: grazie a questo sistema, da una parte si ottiene il contenimento dell’effetto deriva, dall’altro si risparmia in termini di prodotto necessario a fare un trattamento. Il risultato finale raggiunto è il miglioramento complessivo del trattamento della pianta.
A gestire l’intero sistema ritroviamo le ECU: centraline che rendono molto più semplice il funzionamento della macchina. L’operatore avrà la possibilità di lavorare senza interfacciarsi direttamente con l’atomizzatore, il quale procederà nello svolgimento nelle sue mansioni in modo automatico, sicuro ed efficiente.
In conclusione…
La passione e il costante investimento in ricerca e sviluppo ha permesso a Caffini di vincere, nel corso del 2020, per il terzo anno consecutivo, il premio novità tecnica e il premio blu ad EIMA.
Si tratta di riconoscimenti che traducono in realtà concreta la filosofia che da sempre accompagna il lavoro dell’azienda: realizzare le migliori macchine dal punto di vista sia tecnologico che ecologico.
Desideri conoscere più da vicino la nostra realtà? Non esitare a contattarci: il nostro team sarà felice di rispondere a qualunque tua domanda o curiosità.
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