Flavescenza dorata della vite: cos'è, sintomi e rimedi - Caffini
Sai in cosa consiste la flavescenza dorata e quali ripercussioni può avere sul tuo vigneto? Scegli la giusta macchina per effettuare trattamenti della vite di qualità, capaci di contrastare la diffusione della malattia.
Seguici in questo articolo per saperne di più!
Che cos'è la flavescenza dorata?
La flavescenza dorata è una grave malattia epidemica che colpisce le viti. La causa risiede in un fitoplasma, appartenente ai giallumi della vite, che penetra nel sistema linfatico della pianta e porta all’occlusione dei vasi, causando il disseccamento della vite.
La malattia si diffonde da una vite all’altra attraverso un insetto vettore, il cosiddetto Scaphoideus titanus, ovvero una cicalina che sopravvive a discapito della vite.
Riconosciuta per la prima volta negli anni ‘50 in Francia, la malattia è poi comparsa in Italia sul finire degli anni ‘60. Inizialmente diffusa in Veneto, Lombardia e Piemonte, ad oggi anche altre regioni della Penisola sono colpite dalla flavescenza dorata.
Ma da dove deriva il nome flavescenza dorata? Dal colore giallo dorato che si espande lungo tutta la superficie delle viti colpite. I primi sintomi della malattia si verificano normalmente a luglio (in alcuni casi anche prima se il clima risulta particolarmente caldo e secco) e colpiscono le foglie, i germogli, i tralci e i grappoli dei vigneti.
È cruciale conoscere i sintomi di questa malattia, così da intervenire immediatamente con trattamenti della vite ad hoc, evitando quindi ripercussioni sulla qualità, sulla quantità della produzione e, soprattutto, l'eliminazione delle viti.
Cause e danni
La flavescenza dorata è causata da un fitoplasma trasmesso dal vettore Scaphoideus titanus, il quale si nutre della linfa delle viti infette e successivamente infetta quelle sane. Il ciclo vitale dell’insetto si sviluppa in diverse fasi: dalle uova deposte sulle viti, alle ninfe che si diffondono rapidamente con l'aumento delle temperature, fino agli adulti capaci di volare e infettare nuovi ceppi.
I danni provocati dalla flavescenza dorata sono ingenti e comprendono:
- Indebolimento progressivo della vite, con una ridotta capacità di assorbire acqua e nutrienti.
- Mancata lignificazione dei tralci, che restano flessibili e non maturano correttamente, rendendo la pianta più vulnerabile al gelo.
- Riduzione della produzione: i grappoli risultano compromessi e spesso non arrivano a maturazione.
- Diminuzione della longevità delle piante, che porta alla necessità di estirpazione in caso di forte diffusione della malattia.
Sintomi
I sintomi della flavescenza dorata si manifestano con caratteristiche ben riconoscibili, che possono variare a seconda della varietà di vite colpita:
- Foglie: ingiallimento nei vitigni a bacca bianca, arrossamento in quelli a bacca nera, con possibile arricciamento e necrosi dei margini.
- Germogli e tralci: crescita anomala con difficoltà di lignificazione, che li rende fragili e facilmente spezzabili.
- Grappoli: sviluppo irregolare, acinellatura e avvizzimento precoce dei frutti.
- Sintomi tardivi: ridotta ripresa vegetativa nella primavera successiva, segno di un'infezione persistente.
Rimedi
La lotta alla flavescenza dorata si basa su un approccio integrato che comprende:
- Eradicazione delle piante infette: una volta identificata la malattia, è necessario rimuovere e distruggere le viti compromesse per evitare ulteriore diffusione.
- Monitoraggio e controllo del vettore: il monitoraggio della presenza di Scaphoideus titanus permette di stabilire il momento ideale per intervenire con trattamenti mirati.
- Trattamenti fitosanitari: l'uso di insetticidi specifici nei periodi critici può ridurre drasticamente la presenza dell'insetto vettore.
- Buone pratiche agronomiche: includono la corretta gestione del vigneto, la potatura mirata e l'uso di portainnesti resistenti.
Quando procedere con i trattamenti della vite per contrastare la flavescenza dorata?
Il monitoraggio dell’insetto vettore ha lo scopo di capire quando effettuare i trattamenti insetticidi della vite nel momento ideale. Normalmente, in presenza del vettore Scaphoideus titanus e con epidemie in atto, sono previsti due interventi: il primo, mirato contro le forme giovanili (circa metà giugno), mentre il secondo effettuato dopo circa 30 giorni contro adulti e forme giovanili residue. Questi 2 trattamenti sono obbligatori in agricoltura convenzionale, mentre un terzo trattamento lo si può fare in agricoltura biologica.
Come effettuare un trattamento delle viti davvero efficace?
È noto come la tempestività d’intervento sia quell’elemento determinante per garantire un’efficace difesa fitosanitaria delle viti. Tuttavia, per realizzare un trattamento adeguato non basta utilizzare un atomizzatore qualunque.
Per prevenire la flavescenza dorata, le molecole di prodotto devono essere distribuite in modo omogeneo su tutta la superficie fogliare. La scelta dell’atomizzatore/nebulizzatore più adatto al proprio vigneto diventa quindi strategica.
Dunque, meglio preferire un nebulizzatore scavallante con calate o un nebulizzatore con pannelli di recupero? Te lo spieghiamo all’interno di questo video ↓
Quali sono i parametri che condizionano la qualità di un trattamento della vite?
Vediamone in breve i 5 principali:
- Velocità del vento durante il trattamento: il vento non dovrebbe superare i 5m/sec. In caso contrario sarà necessario ridurre la velocità di avanzamento e utilizzare ugelli antideriva, i quali permettono di aumentare la superficie di copertura.
- Velocità di lavoro dell’atomizzatore, la quale dipende dalla macchina scelta per il trattamento delle viti e dalla densità fogliare.
- Volume e velocità dell’aria prodotta dal ventilatore: questa deve essere ben calibrata per arrivare dritta al bersaglio, quindi né insufficiente né eccessiva.
- Direzione dell’aria prodotta dal ventilatore, la quale dovrebbe essere diagonale rispetto alla vegetazione, così che le goccioline possano depositarsi in modo omogeneo su tutte le foglie - anche le più interne - e sul grappolo.
- Dimensione della goccia: più le gocce sono piccole e numerose, maggiore sarà la superficie trattata.
Dunque, quale atomizzatore garantisce la migliore qualità di trattamento della vite? Dipende dalla forma di allevamento della vite. Guarda questo breve video e segui tutti i consigli del team Caffini ↓
Sei ancora indeciso su quale macchina scegliere? Contattaci, il team Caffini è a tua disposizione per consigliarti le soluzioni migliori per la protezione del tuo vigneto!
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